Nel mondo dell’ottimizzazione dei siti web (SEO), uno dei dilemmi più comuni riguarda l’uso degli attributi dei link: follow o nofollow?
Questo articolo si propone di fare chiarezza su questi due attributi, spiegando la loro importanza per i siti web, come vengono interpretati da Google e perché rappresentano un tema centrale per ogni attività sul Web.
Cosa sono i link follow e nofollow?
Definizione di link nofollow
Un link nofollow è un collegamento a cui è applicato l’attributo HTML rel="nofollow"
. In pratica, si presenta così nel codice:
<a href="http://example.com" rel="nofollow">Sito Esempio</a>
Questo attributo comunica ai motori di ricerca di ignorare quel link, non trasmettendo il PageRank e, probabilmente, non influenzando il posizionamento nei risultati di ricerca della pagina e del sito che riceve il backlink.
Definizione di link follow (o dofollow)
I link follow, o dofollow, sono collegamenti che non hanno l’attributo nofollow. Questi link trasmettono un “voto di fiducia” per le informazioni condivise sulla pagina web collegata, e Google li considera come un fattore di ranking.
Differenze per l’utente e per i motori di ricerca
Per l’utente che naviga il sito, non c’è alcuna differenza visibile tra un link follow e un link nofollow. Entrambi sono cliccabili e portano alla pagina di destinazione. La differenza si manifesta nel modo in cui i motori di ricerca, come Google, interpretano questi link.
L’importanza dei link per Google
Il ruolo dei link nella struttura di Internet
I link sono una caratteristica fondamentale di Internet. Non a caso si parla di “Rete” o “Web”: ogni collegamento porta a un’altra risorsa, creando una struttura interconnessa. Questa natura interconnessa di Internet prevede che:
- Quando si menziona un contenuto trattato su altri siti, si inserisca un link utile per l’utente che desidera approfondire.
- Quando si riprende un tema già esposto sul proprio sito, si rimandi al pezzo in questione con un link interno.
I link come fattori di ranking
Oltre all’importanza strutturale, i link sono fondamentali per il posizionamento nei motori di ricerca. Google e altri motori utilizzano i link come uno dei fattori per determinare l’affidabilità e l’autorevolezza di una pagina web.
In termini semplificati:
- Ogni backlink (link in entrata) rappresenta un “punto” per la pagina.
- Più backlink di qualità riceve una pagina, più alta sarà la sua posizione nelle SERP (Search Engine Results Pages).
- L’autorevolezza del sito che fornisce il backlink influenza il “peso” del link stesso.
La nascita dell’attributo nofollow
Il contesto storico
Nei primi anni della SEO, i motori di ricerca basavano gran parte del loro giudizio sul numero di backlink che una pagina riceveva. Questo ha portato a pratiche manipolative, come l’uso di “Link Farm” per accumulare artificialmente backlink.
L’introduzione del rel=”nofollow” nel 2005
Per contrastare queste pratiche scorrette, Google ha introdotto l’attributo rel="nofollow"
nel 2005. Lo scopo era:
- Filtrare i link potenzialmente dannosi o spam.
- Fornire ai webmaster uno strumento per indicare quali link non dovrebbero influenzare il ranking.
Funzionamento originale del nofollow
Originariamente, i link nofollow venivano completamente ignorati da Google ai fini del ranking. I crawler prendevano nota del link, ma non trasferivano alcun PageRank o autorità dal sito di origine al sito di destinazione.
Evoluzione dell’uso del nofollow
Casi d’uso principali secondo Google
Google ha suggerito di utilizzare l’attributo nofollow principalmente in due situazioni:
- Per i commenti degli utenti sui siti web.
- Per i link a cui l’autore non desidera dare piena approvazione.
Altri casi d’uso comuni
Col tempo, l’uso del nofollow si è esteso ad altre situazioni, come:
- Link venduti o acquistati
- Contenuti non attendibili o fuori dal controllo del webmaster
- Pagine di registrazione o aree private del sito
Cambiamenti recenti nell’interpretazione del nofollow
Dal 1° marzo 2020, Google ha modificato il suo approccio al nofollow:
- Non è più una direttiva obbligatoria, ma un suggerimento per i crawler.
- Google può scegliere di seguire un link nofollow e considerarlo per il ranking, se lo ritiene appropriato.
Questo cambiamento rende il peso SEO dei link nofollow meno definito rispetto al passato.
Nuovi attributi per i link: UGC e sponsored
Per aiutare i webmaster a gestire meglio i link sui loro siti, Google ha introdotto nel 2019 due nuovi attributi:
rel="ugc"
: per i contenuti generati dagli utenti (User Generated Content)rel="sponsored"
: per i link sponsorizzati o a pagamento
Questi attributi si affiancano al nofollow, offrendo una maggiore granularità nella classificazione dei link.
Riepilogo degli attributi dei link
Oggi abbiamo quindi quattro possibili attributi per i link:
rel="sponsored"
: per link a pagamento o sponsorizzatirel="ugc"
: per contenuti generati dagli utentirel="nofollow"
: come riferimento generico quando non si vuole dare piena approvazione a un sito- Link follow (senza attributi speciali): per tutti gli altri casi
L’importanza dei link dofollow
Cosa sono i link dofollow
I link dofollow sono semplicemente link senza attributi speciali. Non esiste una stringa di codice specifica per marcarli come tali.
Valore dei link dofollow per Google
I link dofollow sono importanti per Google perché:
- Permettono ai crawler di seguire naturalmente la struttura del web.
- Trasferiscono valore e autorità al sito linkato.
- Contribuiscono a creare un “ecosistema web” naturale e interconnesso.
Consigli per l’uso dei link dofollow
Secondo John Mueller di Google:
- I link dofollow dovrebbero essere la norma per i collegamenti esterni rilevanti e affidabili.
- L’uso di link normali (dofollow) può contribuire positivamente al ranking del sito nel tempo.
Gestione efficace dei link nofollow
Quando usare il nofollow
È consigliabile utilizzare l’attributo nofollow:
- Per link di cui non si ha certezza del contenuto
- Per risorse che si ritengono inutili per Googlebot
- Per commenti degli utenti e contenuti “manipolabili”
- Per link di affiliazione o pubblicitari
- Per link verso contenuti poco attinenti al topic della pagina
Come gestire i link nofollow ricevuti
Ricevere un link nofollow non è necessariamente negativo:
- Porta comunque traffico referral diretto
- Contribuisce alla diffusione del sito
- Può essere un segnale di autorevolezza, specialmente se proviene da siti importanti (es. Wikipedia)
Conclusione
La gestione degli attributi dei link è un aspetto cruciale della SEO moderna. Comprendere la differenza tra link follow e nofollow, nonché l’uso appropriato dei nuovi attributi ugc e sponsored, permette di creare una strategia di linking efficace e conforme alle best practice di Google. Ricordate sempre che l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di fornire valore agli utenti, creando un web interconnesso e ricco di informazioni utili.