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Nel panorama digitale odierno si sta verificando un cambiamento epocale che molti professionisti del marketing non stanno ancora affrontando con la dovuta attenzione. L’Intelligenza Artificiale non rappresenta più solo uno strumento complementare alle strategie esistenti, ma sta radicalmente trasformando il modo in cui consumatori e aziende scoprono contenuti online.

Come evidenziato da Oliver Molander su LinkedIn, stiamo assistendo a un vero e proprio “AI platform shift” che sta gradualmente smantellando i pilastri della SEO tradizionale. Questo fenomeno dovrebbe attirare l’attenzione di chiunque operi nel marketing, sia B2B che B2C.

Il cambiamento è sostanziale: un numero crescente di decision maker e potenziali clienti si rivolge direttamente a strumenti come ChatGPT, Claude, Gemini o Perplexity per ottenere risposte a domande come “Qual è il miglior CRM per un team di vendita da 10 persone: Salesforce o Hubspot?”. Non navigano più tra i risultati di Google, ma interagiscono direttamente con l’intelligenza artificiale per ricevere informazioni sintetizzate e personalizzate.

Le implicazioni per il content marketing e l’inbound marketing sono profonde:

  • La SEO classica non è più sufficiente
  • Il modello tradizionale dei “10 link blu” nei risultati di ricerca sta perdendo rilevanza
  • È l’AI a scoprire e filtrare i contenuti, non l’utente
  • Diventa necessario ottimizzare i contenuti per i Large Language Models, non solo per gli algoritmi di Google

Come anticipato anche da Tomasz Tunguz, stiamo assistendo alla nascita di una nuova disciplina: l’AIO (AI Optimization), la nuova frontiera dell’ottimizzazione dei contenuti digitali.

I segnali di questo cambiamento sono già evidenti:

  • G2 ha registrato una perdita del 50% del traffico in soli due anni dall’avvento di ChatGPT
  • Piattaforme basate su contenuti generati dagli utenti come StackOverflow stanno registrando un drastico calo di visite
  • Alcune startup innovative, come riportato da Antoni Rosinol, ricevono già più traffico da ChatGPT e Perplexity che da Google

Persino brand consolidati come HubSpot, Canva e Figma stanno osservando riduzioni significative nel traffico organico, poiché le risposte alle loro keyword vengono ora fornite direttamente dai modelli linguistici avanzati.

Siamo all’alba di una nuova era per chi opera nel marketing e nella creazione di contenuti. La SEO tradizionale sta perdendo efficacia, ed è tempo di iniziare a pensare strategicamente in ottica AIO per rimanere competitivi nel futuro dell’informazione digitale.

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